Diamo per scontato che dare e ricevere consenso significa che si da il proprio o si riceve il benestare per fare qualcosa. Nella sessualità è indispensabile che ci sia, altrimenti si entra nell’ambito della violenza. Ciò detto, all’interno della relazione possiamo giocare proprio su questo.

Il concetto di consenso (nella sessualità come in tanti altri aspetti della vita) si sta diffondendo sempre di più, anche se deve lentamente contrastare alcuni stereotipi. Oggi vorrei raccontarvi qualcosa in merito e cercare di allontanare quell’aura di noia e poca avventura che si porta dietro. Perché chiedere o dare il consenso può essere davvero sexy!

Consenso significa semplicemente che, nell’intraprendere un’azione, entrambi devono essere d’accordo e, preferibilmente, dare un sì entusiastico.

Certo, il concetto di “sì” e di “no” è sempre un po’ vago. Molte persone sono convinte che “no vuol dire sì”. Anzi, ci sono davvero molti no che vogliono dire sì: alcune persone li usano per timidezza, per paura, per seguire lo stereotipo che vuole l’uomo cacciatore, per giocare una schermaglia amorosa che può essere davvero intrigante. Quando ci si conosce da un po’ di tempo, si è in grado di riconoscere tutti i falsi no, così come i falsi sì. Il problema compare quando si ritiene che qualsiasi “no” che non ci fa comodo significhi “sì” (e viceversa)!

Come fare allora, per assicurarci di aver dato il giusto messaggio al nostro compagno, magari un nuovo amore che non ci conosce bene, o che lui stesso ci abbia dato il consenso?

Come mantenere quel leggerissimo eccitante rischio, quell’avventura che può accendere il desiderio?

Non dobbiamo per forza arrenderci a un “Scusa, vorrei baciarti, ti dispiace? Perché se no ripasso domani, eh!” sensuale come un ingorgo in agosto quando hai l’aria condizionata rotta. La buona notizia, è che ci sono molti modi per farlo, e molti possono essere sensuali.

Se vogliamo mantenere il discorso del consenso a parole, si può sussurrare nell’orecchio, con voce roca, un sensualissimo: “Non sai che voglia ho di baciarti…” o fare lo sguardo da adorabile monella e chiedere: “Mica ti dispiace se ti bacio?”

Ma dare e chiedere il consenso può essere anche dire a qualcuno che lo desideri e aspettare con le dita incrociate che risponda a parole, o direttamente con i fatti. Uno scambio sul consenso è quello di sguardi occhi-labbra-occhi nel lentissimo avvicinamento dei film d’amore (se uno dei due vuole allontanarsi o voltare la testa per porgere la guancia, ha tutto il tempo di farlo).

Dare e chiedere consenso è fermarsi ogni tanto nel fare l’amore per guardarsi negli occhi e chiedersi come va: molto più sexy del “ti è piaciuto?” che per definizione arriva sempre troppo tardi. E non dovete per forza chiedervi: “Ti piace?”, ma va bene anche chiedere all’altro “Raccontami che cosa provi.” “Come vuoi farlo?” “Che cosa ti piace?” Trucco: le domande aperte, o quelle che iniziano con “cosa, dove, come” non costringono l’altro a dire sì o no, ma gli lasciano la possibilità di dire veramente la sua. E possono dare il via a tantissimi discorsi intriganti…

Articolo scritto da Giovanna Modoni

 

Il consenso può diventare un intrigante gioco seduttivo. Organizza una riunione o percorso Rosso Limone ed avrai mille altri spunti per giocare in coppia.

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